Nei circhi italiani ci sono ancora circa 2.000 animali prigionieri: la maggior parte di loro sono nati in cattività, mentre altri sono stati affittati o ceduti da un circo all’altro o catturati mentre vivevano liberi in natura.
Per gli animali, sia che siano nati in natura che in cattività, il circo è una sofferenza, perché è la paura che li fa esibire. Per gli animali il Circo è privazione di comportamenti fondamentali di ogni singola specie.
A differenza degli artisti, gli animali non scelgono di esibirsi, non scelgono di vivere in gabbia. Non scelgono di essere trasportati per centinaia di chilometri . Gli animali sono ridotti a burattini nelle mani dei domatori e costretti ad una vita contro la loro natura.
Tu sai che lo Stato Italiano premia i circhi con gli animali, li finanzia con i nostri soldi? Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ogni anno elargisce agli spettacoli circensi cifre milionarie dal Fondo Unico dello Spettacolo. Solo nel 2013 lo stanziamento riservato ai circhi con animali è stato di oltre 3 milioni di euro.
I delfini sono mammiferi marini, animali selvatici che vivono nei mari e negli oceani, in cui percorrono più di 100 km al giorno. Estremamente intelligenti e con una loro coscienza e sensibilità, sono in grado di riconoscersi allo specchio: una capacità provata solo per gli umani e le scimmie. Sono animali liberi che vivono in gruppo.
Questi cetacei vivono in un gruppo sociale allargato composto da circa 15 individui, ma ci sono anche casi di gruppi molto più ampi (fino a 60 animali o più). In natura i maschi non abbandonano mai la propria madre. Nei delfinari invece i delfini sono ‘raggruppati’ secondo regole dettate dalle strutture (a fini di lucro) che li gestiscono, li acquistano e vendono come prodotti. In un gruppo possono convivere delfini nati in cattività, ma spesso sono messi insieme animali importati da delfinari diversi (in Italia o all’estero) o catturati in acque non europee. La composizione dei gruppi di delfini nei delfinari non riflette le dinamiche naturali: la convivenza forzata genera stress ed episodi di aggressività tra questi animali.
Sono strutture a finalità di lucro che utilizzano i delfini per esibizione, spettacolo e numeri di carattere circense. In queste strutture i delfini sono costretti a lavorare per divertire il pubblico pagante. Le esibizioni non hanno nulla di naturale, vengono indotte con pratiche di addestramento contrarie alla natura dei delfini, tra cui la privazione di cibo.
Anche se dichiarano di avere una funzione di educazione e informazione, in realtà studi svolti da diverse organizzazioni mostrano che il livello di educazione proposto da acquari e delfinari è minimo, mentre prevalente è la finalità commerciale.
Si. I delfini e tutti gli altri cetacei sono specie ‘rigorosamente protette’ dalla legislazione comunitaria che fin dagli anni ‘90 ha introdotto il divieto di uccisione deliberata, cattura, uso e consumo di tutti i delfini nelle acque europee. Purtroppo i delfini rinchiusi nei delfinari italiani non possono beneficiare di questa protezione perché sono stati catturati in acque marine fuori da quelle europee o sono nati nei delfinari, in Italia o all’ estero, e quindi fin dalla nascita sono considerati ‘oggetti’ di proprietà di queste strutture a finalità commerciale. Possiamo parlare di un “doppio standard”, in quanto nell’Unione Europea i delfini a mare sono protetti rigorosamente mentre quelli nei delfinari possono essere sfruttati da società a scopo di lucro. Per quanto riguarda l’ importazione di delfini da paesi extra-comunitari, nonostante il Regolamento UE CITES del 1997 proibisca l’importazione di cetacei vivi a scopi primariamente commerciali, a partire da quella data molti animali sono stati importati e usati nei delfinari. Le statistiche indicano che tra il 1979 e il 2008 sono stati importati nell’Unione Europea 285 cetacei vivi.
Un delfino costretto in un delfinario può vivere la metà degli anni di un delfino che vive in mare. In un delfinario infatti raramente un delfino vive più di 20 anni, mentre in mare ha una speranza di vita fino a 50 anni! In natura raggiungono la loro maturità sessuale a 12 anni, e le femmine partoriscono un solo cucciolo per volta.
No. Nessun delfinario, per quanto grande e attrezzato, potrà mai offrire delle condizioni di vita accettabile per un delfino, il cui ambiente naturale è il mare aperto e gli spazi sconfinati. Sono animali nati per vivere liberi, non in prigionia. Nei delfinari sono soggetti a stress, depressione e malattie per essere costretti a vivere in un ambiente artificiale.
Si. Molti studi scientifici dimostrano che nei delfinari questi cetacei si ammalano di più, diventano aggressivi, hanno problemi digestivi, di immunodepressione e sono depressi al punto che gli vengono somministrati dei farmaci. Una piscina, per quanto grande, non potrà mai sostituire la vita nell’ ecosistema marino.
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